Lupo Editore
- Rif.: TOP3
- ISBN 978-88-96694-14-5
- pagine: 228
- Dimensioni: 22 X 14 cm
- Genere: Saggio
- Data pubblicazione: 2010
LA FABBRICA DEL MONDO
POLITICA ED ECONOMIA NELL'EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE
POLITICA ED ECONOMIA NELL'EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE
Partendo dalla constatazione che fin dal Rinascimento la cultura occidentale ha aspirato a rappresentare il mondo, De Luca sviluppa un articolato excursus sull'indiscutibile potenza della produzione culturale procedendo per nodi cruciali ed interrogativi.
Attingendo a numerose ed autorevoli fonti specialistiche, l'Autore ci accompagna dunque in una cavalcata nei secoli e nelle forme adottate da intellettuali, artisti e scienziati per "fabbricare" mondi; ne deriva un lungo percorso caratterizzato da una tensione universalistica che appare condivisa tanto dai Segretari delle corti cinquecentesche quanto dagli urbanisti dell'età moderna e dai manager contemporanei, ispirati dalla dimensione economica tout court e animati da cieca fiducia nelle soluzioni tecnologiche. Passiamo così dall'immagine rinascimentale della città ideale al lusso dell'Ancién Régime (come autorappresentazioni del sé), dalle biblioteche e dai musei che hanno legato indissolubilmente arte e potere alla mercificazione della cultura, dalle megalopoli – specchio dell'opposizione tra nord e sud del mondo – a tecnologie mitizzate che hanno reso gli scienziati dei "creatori secondi" nell'elaborazione di intelligenze artificiali.
Dall'analisi storica emergono incalzanti quesiti sul ruolo dell'intellettuale e sull'esigenza di nuove regole che restituiscano alla cultura e all'arte la loro vocazione etica per porre rimedio allo "spaesamento" di un'umanità globalizzata e privata di civiltà nel momento in cui l'omologazione le ha sottratto tradizioni in cui identificarsi, nel proliferare di una vera e propria "metastasi mediatica".
Nel far coincidere il perfetto quanto insidioso cyberspazio con un oggettivo "disordine" che mette in discussione l'esistenza del mondo reale e fa della simulazione una incerta via verso la ricerca della felicità, De Luca si appella alla "consapevolezza amletica delle asimmetrie" invocando il multiculturalismo come la partita da giocare per ri-scrivere il mondo e ridare agli intellettuali la capacità di creare "altri spazi di significazione", di farsi mediatori tra differenze irrinunciabili.
Un saggio che appassiona come un romanzo, ponendo fondamentali domande sul prossimo futuro e sul concetto stesso di umanesimo.
Attingendo a numerose ed autorevoli fonti specialistiche, l'Autore ci accompagna dunque in una cavalcata nei secoli e nelle forme adottate da intellettuali, artisti e scienziati per "fabbricare" mondi; ne deriva un lungo percorso caratterizzato da una tensione universalistica che appare condivisa tanto dai Segretari delle corti cinquecentesche quanto dagli urbanisti dell'età moderna e dai manager contemporanei, ispirati dalla dimensione economica tout court e animati da cieca fiducia nelle soluzioni tecnologiche. Passiamo così dall'immagine rinascimentale della città ideale al lusso dell'Ancién Régime (come autorappresentazioni del sé), dalle biblioteche e dai musei che hanno legato indissolubilmente arte e potere alla mercificazione della cultura, dalle megalopoli – specchio dell'opposizione tra nord e sud del mondo – a tecnologie mitizzate che hanno reso gli scienziati dei "creatori secondi" nell'elaborazione di intelligenze artificiali.
Dall'analisi storica emergono incalzanti quesiti sul ruolo dell'intellettuale e sull'esigenza di nuove regole che restituiscano alla cultura e all'arte la loro vocazione etica per porre rimedio allo "spaesamento" di un'umanità globalizzata e privata di civiltà nel momento in cui l'omologazione le ha sottratto tradizioni in cui identificarsi, nel proliferare di una vera e propria "metastasi mediatica".
Nel far coincidere il perfetto quanto insidioso cyberspazio con un oggettivo "disordine" che mette in discussione l'esistenza del mondo reale e fa della simulazione una incerta via verso la ricerca della felicità, De Luca si appella alla "consapevolezza amletica delle asimmetrie" invocando il multiculturalismo come la partita da giocare per ri-scrivere il mondo e ridare agli intellettuali la capacità di creare "altri spazi di significazione", di farsi mediatori tra differenze irrinunciabili.
Un saggio che appassiona come un romanzo, ponendo fondamentali domande sul prossimo futuro e sul concetto stesso di umanesimo.
Informazioni Autore/i

Luigi De Luca, laureatosi presso l'Università degli Studi di Bologna con una tesi in semiologia dello spettacolo, ha iniziato la sua carriera professionale come organizzatore teatrale per il Teatro P (...)
Leggi tutto: (Luigi DE LUCA)
Leggi tutto: (Luigi DE LUCA)